Infostrada, Telecom e l’attivazione fantasma
Oggi riporto l’esperienza di Vincenzo con Absolute ADSL. Purtroppo Vincenzo non è riuscito ad attivare l’adsl con Infostrada. Secondo l’azienda la colpa era da imputare alla Telecom che non ha provveduto alle operazioni di routine per l’attivazione della linea. Quasi tutte le infrastrutture telematiche italiane passano in un modo o nell’altro per un tratto di rete di proprietà Telecom (quantomeno per la cosiddetta borchia d’abbonato), anche se in questo periodo si sta discutendo la possibilità di scorporare la società che controlla le reti dal gruppo Telecom.
Comunque, ecco il primo dei due messaggi di Vincenzo:
Salve,tempo fà ho provato ad attivare absolute adsl ma dopo svariati tentativi e mesi ad aspettare la telecom non ha mai attivato l’adsl, quelli di infostrada mi dissero che purtroppo a volte succede che facciano così, per cui mi è toccato anche pagare la penale di disdetta del numero telefonico che nel frattempo avevano attivato…
Successivamente Vincenzo ha pensato bene di postare un commento specifico sotto la pagina di Absolute ADSL, così da rendere disponibile la sua esperienza anche a chi sta valutando l’offerta. Ecco il messaggio:
Salve,un problema che mi si è verificato è che mi avevano attivato la linea voce ma non l’adsl,passati poi i famosi 10 giorni lavorativi e svariati ko tecnici ho fatto disdetta ed ho dovuto anche pagare la penale,altrimenti la tipa mi disse che mi avrebbe scritto il recupero crediti,lo trovo sinceramente assurdo visto che non ho ricevuto il servizio che avevo richiesto!!!
Condizioni contrattuali in caso di impossibilità di attivazione
Come promesso a Vincenzo, sono andato a leggermi meglio il contratto per cercare di capire se Infostrada aveva diritto di chiedergli i costi di disattivazione per un servizio che non era stato attivato.
Ho scaricato il contratto in vigore in questo momento (edizione settembre 2012) e ho sottolineato le parti che ci interessano. Potete trovarlo qui.
Devo dire che c’è da farsi venire il mal di testa. Ammetto di non avere una formazione giuridica, ma mi pare evidente che gli avvocati provano un piacere sadico nello scrivere i contratti usando una lingua tutta loro, scrivendo tutto piccolo piccolo e confuso, con il chiaro intento di mettere in difficoltà chi ha la pessima idea di volerli leggere prima di firmare!
Ad ogni modo, dalle frasi che ho sottolineato mi sembra di poter concludere che Infostrada doveva – stando alle condizioni contrattuali – concedere la disdetta senza alcun costo aggiuntivo. I masochisti possono seguirmi nell’analisi dei punti del contratto. Se ci fossero dei lettori più avvezzi di me alla prassi giuridica, li invito a correggere i miei eventuali errori d’interpretazione.
Art 2: Infostrada poteva beatamente decidere di concludere il contratto
L’articolo 2 al comma 1 prevede che:
Infostrada potrà valutare di non concludere il Contratto e di non dare seguito all’attivazione ed erogazione dei Servizi in presenza delle circostanze di seguito indicate: […] per motivi tecnici che rendono impossibile l’attivazione dei Servizi;
Ciò vuol dire che, appurata l’impossibilità di procedere all’attivazione dell’adsl, Infostrada avrebbe potuto decidere di concludere il contratto. Non stupisce che non l’abbia fatto, ma andiamo avanti.
Art 3: è esplicita l’assenza di costi aggiuntivi
Qui si specifica in maniera piuttosto esplicita che in caso di impossibilità di attivazione della linea il cliente deve venire informato tempestivamente e ha quindi facoltà di recedere senza l’applicazione di alcun costo.
3.1.3 Qualora, per ragioni tecniche, fosse esclusa la possibilità di procedere all’attivazione del Servizio in modalità di accesso diretto, se la linea era già attiva con Telecom Italia il Servizio rimarrà attivo in modalità indiretta; se l’attivazione prevedeva una nuova numerazione temporanea, il Cliente rimarrà attivo con detta numerazione. Di tale circostanza, e delle condizioni economiche applicate, verrà dettagliatamente informato il Cliente che potrà recedere con effetto immediato e senza l’applicazione di nessun costo. In tutti gli altri casi non si procederà a nessuna attivazione. La differente modalità di erogazione del Servizio, in accesso diretto o indiretto, comporta l’applicazione di diversi prezzi il cui dettaglio è riportato nella documentazione allegata.
3.1.4 Qualora non fosse possibile, per ragioni tecniche, attivare entrambe le componenti (fonia e ADSL) il Servizio rimarrà attivo per la componente disponibile al prezzo previsto per la singola componente attivata. Di tale circostanza, e delle condizioni economiche applicate, verrà dettagliatamente informato il Cliente che potrà recedere con effetto immediato e senza l’applicazione di nessun costo.
Il caso di Vincenzo sembra rappresentato da questo ultimo punto, il 3.1.4, e cioè l’attivazione di uno solo dei due servizi senza l’altro. Mi pare piuttosto chiaro che Infostrada non aveva diritto di chiedere i costi di disattivazione.
Sembra ridicolo doversi trovare a commentare questi articoli, dato che basterebbe un po’ di buon senso. Se non mi hai attivato la linea che ti ho chiesto per questioni tue (e di Telecom) per quale motivo dovrei pagarne la disattivazione? Buona domanda! Posso solo immaginare la rabbia del povero Vincenzo di fronte a questa richiesta e alla minaccia dell’intervento di una società di recupero crediti.
La spiegazione di Infostrada sarà probabilmente stata che la linea voce era comunque stata attivata, ma è ovviamente solo una scusa e il contratto prevede proprio questa evenienza e disciplina che i costi di disattivazione non siano dovuti.
Ma andiamo avanti.
Art 12 e 15 del contratto Infostrada
Più avanti ho incontrato anche questa dicitura al punto 12.3.2:
Nel caso in cui non fosse possibile per ragioni tecniche procedere all’attivazione del Servizio di Infostrada come Operatore Unico, il Cliente verrà informato e il Servizio potrebbe rimanere attivo in modalità indiretta salvo disdetta del Cliente ai sensi dell’art. 15.2.
Ora, l’articolo 15.2 riporta soltanto le modalità di disdetta e cioè la raccomandata ecc. Ciò che invece è interessante è che al punto 15.3, quello in cui si elencano i costi di disattivazione, si legge:
I suddetti importi non verranno applicati qualora l’attivazione del servizio avvenga con le modalità previste dal- l’art.12.3.2.
Qui la formulazione è più confusa, dato che si deve rimbalzare da un articolo all’altro e mettere insieme i pezzi. Sembra comunque che anche qui si dica – come il buon senso suggerisce – che i costi di disattivazione non si applicano se la linea non poteva essere attivata per questioni tecniche.
Conclusioni
Diciamo innanzitutto che il disservizio sembrerebbe partito da una mancanza di Telecom, di cui anche Infostrada sarebbe stata in qualche modo vittima. Ok. Però il discorso di Infostrada è stato più o meno quello di lucrare comunque i costi di disattivazione, visto che non potevano guadagnare dall’abbonamento in sé (non sottoscrivibile). Il fatto è che, stando al contratto, comunque la si voglia mettere questi costi non sono dovuti.
La cosa è ulteriormente aggravata dal discorso sulla legittimità dei costi di disattivazione in sé.
Purtroppo questo tipo di problematiche capitano spesso. Le aziende (non solo quelle di telefonia, in Italia pare sia prassi comune) preferiscono spremere gli spiccioli dalle tasche degli utenti tramite furberie demenziali al limite della truffa e spendere milioni di euro per rifarsi una faccia umana tramite pubblicità e pubbliche relazioni, instillando comunque nel consumatore l’idea che la fregatura sia sempre dietro l’angolo.
Ecco, insomma, se le vanno a cercare. Io ho detto più volte su queste pagine che sono un cliente soddisfatto di Infostrada, che ho un servizio di qualità a un buon prezzo e senza essere mai incappato in problematiche di alcun genere. Quando però sento queste storie mi cadono veramente le braccia.
Ciò che mi lascia di stucco è la cecità di queste aziende enormi, che non riescono a comprendere come la trasparenza e il customer care siano molto più profittevoli della furberia e dei cavilli contrattuali.
Il povero Vincenzo, vistosi minacciato dall’intervento di società di riscossione crediti, ha comprensibilmente preferito lasciar perdere e chiudere la faccenda. Del resto, quale sarebbe stata l’alternativa? Mettere di mezzo un avvocato per poche decine di euro?
Dispiace sentire che gli operatori di telefonia mettano ancora in atto questo tipo di comportamenti. Purtroppo il consumatore spesso è impotente rispetto a certe cose, perché, ripeto, le alternative spesso non ci sono.
Ringrazio comunque il signor Vincenzo per aver riportato la sua esperienza.
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